Devo
seguire il tuo, consiglio, dimmi, ti farai chiavare, da tuo fratello.
Credo che
glie la do, la mia fica, lo conservata per lui, ti pare, e arrivato il momento.
Mi distesi
sul letto, era chiaro, lampante, che lo stupido, o cieco, ero io, dovevo
trovare, il modo, di unirmi al gruppo, di famiglia ma come, poi cera un altro dilemma,
a detto delle due donne, papa aveva, un cazzo, piccolo, in confronta al mio, e
se sentiva, a disaggio, poteva, non reggere al confronto, ma non che io sia,
chi sa cosa, io mi vedo normale, non o mai fatto confronti, con altri, e
ne con i pornodivi, quelli sono uomini,
particolari, o un brutto difetto, non riesco a farmelo drizzare, se ci sono,
uomini, in un’orgia solo una volta, mi capito, e feci cilecca, per mia fortuna,
la ragazza, che mi aveva invitato, me la scopavo regolarmente, mi capi, e
spiego agli altri, il mio disaggio, non mi senti tanto, male nel mio
fallimento, nel partecipare, all’orgia, non ci
Provai, più. il sabato mattina, restavamo a casa, io e Lory, i nostri vecchi, andavano, ai rispettivi negozi, ero ancora a letto, anche se ero sveglio da un bel po’.
Ciao dormi, fammi spazio. Si mise, sotto le lenzuola, mi abbraccio, e cerco il cazzo, si sa che la mattina, l’abbiamo sempre duro,(ce un indovinello, perché quando uno si sveglia, a il cazzo duro, quando si alza, si ammoscia?, risposta, perché non posso stare due cazzoni, all’impedì)
E già pronto, all’uso, vuoi che ti faccia un pompino, o mi vuoi inculare.
Ti voglio scopare, mi devi dare la fica.
Non te la do, o paura, lo vorrei credimi, non me la sento.
Come vuoi, che preferisci, bere, un po’ di crema. fresca A volte sei coglione, ti sembra il modo, di esprimerti.
Perché se ti dico fammi un pompino, cosa cambia.
Con te, non ce verso la vuoi vinta tu, come sempre.
Io mi alzo, devo andare, al bagno, e fare colazione, prima, non facciamo. niente, andiamo magari, mentre, io faccio colazione, tu ciucci il biberon, e ti bevi il tuo Latte, ti va l’idea.
Ti devo succhiare, tanto, che mi farai affogare, nella sborra. E il tuo cazzo, che ne sei cosi orgoglioso, non si rizzerà, per una settimana, cosi a quella smorfiosa, che ti scopi, non ai nulla, da dare.
La guardai, cazzo, era gelosa, della mia ragazza, fai purè sei tu che ti stancherai, ridendo, mi alzai, dopo aver fatto le mie pulizie, andai in cucina, Lory, voleva fare la dura, l’amore che provava per me era forte, era li mi preparava, la colazione, come me la mise davanti, sbattendo, i piatti, nervosa, si inginocchio, tiro fuori il cazzo, senza leccarlo, un po’, per inumidirlo, se lo, prese, in bocca, inizio a succhiare, rapido, mi faceva sentire i denti. Lory mi fai male basta, questo non e piacere, diminuì, il ritmò, divento più delicata, io continuavo a mangiare, ero duro a godere, se lo desideravo, andavo avanti per molto tempo, basta che penso, a qualcosa, altro, e sborro, quanto voglio, dopo, un bel che mi spampinava, inizio a mostrare, la stanchezza.
Sei stronzo, lo capito sai, che pensi a qualcosa, che ti distrai, da quello, che provi, io come una stupida, a succhiare, il cazzo per niente.
Colpa tua, che vuoi, adesso vieni, mettiti sopra, e inculati ti piace, lo so, e non era la prima volta, mi ai detto una bugia.
Una mezza, bugia.
Esiste la verità, non mezza bugia., chi ti a fatto il culo.
Non posso dirtelo, mi dispiace.
E perché sarebbe, mezza la bugia.
Perché lui a il cazzo piccolo, non mi a fatto cosi male, quando Mi sono impalata sul tuo, mi sono sentita, aperta, e dopo, piena, mi sembra di sentirlo, nella pancia.
Adesso, impalati, di nuovo, mi piace, vederti, quando cavalchi, con il mio cazzo, in corpo.
Sei sadico, per farti contento mi impalo.
Prese la crema questa volta, preparo sia il cazzo, che il suo buco, del culo, questa volta si mise, a cavallo, mettendosi di fronte, si impalo, lentamente, stronza, cosi mi toglieva la visuale, non potevo vedere, il suo culo, pieno del mio cazzo, mise le mani sulle mie spalle, inizio a salire e scendere, presi i seni le stringevo, sempre, molto delicato, stringevo i capezzoli, per farli indurire, come reagirono, al mio massaggio, diventarono, duri, che ne presi uno in bocca, e succhiavo, come un bambino succhia il latte, dalla madre.
Mi piace, quando mi succhi le tette, e mi strizzi, i capezzoli.
Ti piace sentire, dolore, quando scopi.
Si anche se non lo so cosa si prova a scopare, adesso conosco solo, le inculate.
Gli diedi una pacca sul culo, e poi ancora.
Ti piace, vuoi che continui.
Si dai, ancora, sto godendo, ancora, più forte, godooo, cosi, siii.
Sborrai con lei, ci andammo a vestirci per uscire, andammo, al centro commerciale, a fare la spesa, a me non piace, fare la spesa, mi annoio, a morte, sono uno molto pratico, entro vado dritto a quello che mi serve, metto nel carrello, via, pago, finisce, no le donne devono guardare, tutto, e di più. dal super mercato passammo da mamma, fu contenta di vedermi, non tanto quando vide Lory, credo che aveva l’intenzione di portarmi nel retro, le donne decisero, per il pranzo, al momento di uscire.
Mi vieni a prendere, questa sera.
Non mamma mi dispiace, o un impegno, con Flora, le o promesso che andiamo, in discoteca, ti serve aiuto, posso nel pomeriggio se vuoi.
Ve bene, devo finire il lavoro che ieri abbiamo lasciato, a metà.
Nel fare’ ritorno a casa, Lory, era silenziosa, non era, nel suo carattere, cosa ce ai perso la lingua, non rispose, in casa aiutai a mettere, quello che aveva comprato, a posto, la bloccai, mi dici che ai, perché sei cosi scontrosa, non dici una parola.
Me lo chiedi, non porti me in discoteca, vai con quella succhia cazzi della tua ragazza, non basta, ti vai a scopare, mamma, al negozio, non dirmi che non te la scopi perché non ti crederei, sputa fuori la verità.
Non so di cosa parli, cosa pretendi, che io non abbia più una vita mia, devo ricordarti che sei mia sorella, con tutto il bene che ti voglio, io non lo so più cosa fare, e cosa.
Vuoi, che ti aspetti da me, dimmelo.
Vorrei e desidero più di ogni altra cosa al mondo che mi tratti come, che sono io la tua ragazza, e per sempre.
Ma ti senti cosa dici, che facciamo, per tutta la vita, staremo insieme, vuoi vivere, come una coppia, e magari speri di avere, un bambino.
Io ne sarei felice, di avere un figlio con te.
No io lunedì vado dallo Psicologo, io sto dando di testa, o sono io , o tu, avere, un figlio,basta non voglio più sentire, niente, se ti va mi chiami quando arrivano papa, e mamma, me ne andai in camera mia, ero nervoso, cosa si era messa, in testa, mi darei degli schiaffi da solo, perché lo fatto mi sono impegolato in questa storia, mentre uscivo dalla cucina la senti piangere, mio dio, aiutami tu che devo fare, come uscirne, fuori, senza ferire, nessuno, io li amo, sono tutta la mia vita, la mia famiglia, come farei, senza di loro.
Fu lei a svegliarmi, era in piedi, e mi guardava.
E pronto, stronzo sei, contento, di avermi fatto piangere, mamma e papa sono a tavola, vieni, a mangiare se vuoi, che ti devi strozzare.
Gli afferrai la mano, e la tirai sul letto, abbracciandola, vieni qua, golosona mia, come devo fare con te, non gli diedi il tempo, di rispondere, gli chiusi la bocca, con la mia, gli ficcai di prepotenza, la lingua, in bocca, mi dava dei pugni sul petto, Non faceva nulla per liberarsi, la voce di mamma che ci chiamava, ci porto alla realtà, ti sei calmata.
Non del tutto, e tu non trattarmi più cosi, non farmi piangere.
Non risposi, durante, il pranzo, ero con il capo chino, non volevo guardare, nessuno, finito di pranzare.
Vieni con me, mi aiuti a finire.
Mi dispiace mamma, non posso devo uscire adesso, di fatti, usci di casa, nell’uscire feci un segno a mamma, lei capi, mi sorrise, andai al negozio, non tardo molto, arrivo, entrammo dalla porta del retro, come chiusi la porta, la presi, tra le braccia, e ci baciammo.
Amore, non perdiamo tempo, che non e o, voglio che mi chiavi, scopami, e da ieri che non penso a te, con questo stupendo cazzo, che mi tromba.
La feci poggiare, a uno scaffale, gli alzai il vestito sino in vita, gli abbassai le mutandine, mi chinai, gli diedi una leccata, a fica, e buco del culo.
Caro dammi il cazzo, lo voglio sentire, che mi chiava.
Lo guidai, entrai di colpo, la presi per i fianchi, iniziai a pomparle la fica, mi ricordai che a Lory, gli era piaciuto, farsi schiaffeggiare, il culo, provai con lei, gli diedi una pacca, sul culo, non molto forte.
Dai come sai che mi piace, dalle più forti.
Tale madre, tale figlia.
La presi a pacche, sempre più forti.
Amore godooo, che bello, dal chiavami più svelto,gli allargai le natiche, aveva, un bel buco del culo, lo tenni aperto,
Feci cadere, un po’ di saliva, fui fortunato, colpi il buco, al centro, usci dalla fica.
Perché sei uscito, ero pronta, per godere.
Adesso godi, di più, guidai il cazzo, vicino al buco, e spinsi, Diede, un grido di dolore.
Perché amore, te l’avrei dato, non adesso che stavo godendo cosi bene.
Un attimo, e ti piacerà tantissimo, iniziai a incularla, non manco molto che, inizio a venire, incontro al cazzo, ripresi a schiaffeggiare il culo.
Amore mio avevi ragione, tu, e stupendo, un’inculata con te, ti senti il culo pieno, amore sto godendo, tanto, cosi che bello amore, vengo.
Aumentai movimenti, gli feci una sborrata, in quella voragine che era il suo culo, usci da lei, mamma sei fantastica, godi, su tutto quello che facciamo.
Sono una donna molto calda, e mi piace, il cazzo, ti dispiace.
A me, e perché mai, ne traggo vantaggi, ti posso scopare, e tutto quello che vogliamo.
La salutai, andai all’incontro con la mia ragazza, al nostro incontro, non ero più convito di volere stare con lei.
Che ai oggi mi sembri assente, non sei più quello di prima, mi chiamavi dieci volte al giorno, adesso se lo fai, e solo, per dirmi che non, vieni, ai un’altra, dillo, e la facciamo finita, seduta stante.
Non o nulla, sono preoccupato per gli esami, cosa credi, sia cosi facile.
Quanto rompi tu e gli esami la scuola, ma pensa a divertirti, la vita e una sola, andiamo da qualche parte isolata e ti faccio un bel pompino, cosi ti passa tutto, altro che studiare.
Ma tu pensi che un pompino risolva tutto, io voglio altro dalla vita, desidero diventare, qualcuno nel ramo della ricerca, e solo studiando ci posso riuscire.
Tu sei un povero illuso, ti credi che un giorno, scopri la medicina contro il cancro, e ti daranno il nobel.
Non lo so, se scoprirò , mai qualche medicina, di sicuro, voglio collaborare, e il lavoro, che desidero fare, anche mia sorella, desidera, lo stesso.
Quella e sempre tra i piedi.
Senti a me basta cosi, finisce, qua, non voglio, più vederti.
Ma chi ti vuole, sei un fallito, tu e la scuola, sai quanti ne trovo, che voglio scopare, senza di tante, manfrine. Flora sai che ti dico, va fa in culo, se trovi qualcuno, che accetta, di incularti questo culo moscio, che ai, sono i pantaloni che lo tirano su, non vali niente, neanche quando, fai un pompino.
Sali in auto, mi allontanai, con lei che mi insultava, girai in una strada, mi fermai, non ero arrabbiato, al contrario, ero sollevato, stavo bene, con me stesso, chiamai, Lory, ciao ti ci vuole molto a cambiarti, ti vengo a prendere, ti porto in discoteca.
Il tempo che arrivi sotto casa, e sono pronta, non avevo, mai visto Lory cosi contenta, per evitare d’incontrare, la ex, andai in una discoteca, fuori città, non cera nessuno di nostra conoscenza, ci comportammo, come una coppia, erano le tre, quando facemmo ritorno a casa, in ascensore, mi chiese di baciarla, i nostri, vecchi dormivano, Lory, mi piacerebbe, averti nel mio letto.
Non possiamo, abbi pazienza, e dormiremo insieme. Il mattino dopo, i miei, amano, passare la giornata fuori, città, andare, sulla costa, e pranzare, al ristorante, noi ci si andava, come capitava, quella domenica, si desiderava, stare insieme, arrivati al mare, io e Lory, a piedi nudi ci rincorrevamo, ci allontanammo, un bel, po’ da i nostri.
Caro sediamoci ti devo parlare.
Cera una barca, capovolta, non potevamo sederci, ci appoggiammo, alla barca, dimmi che, ai da dirmi, di cosi importante, sembra che, non sai da dove iniziare.
E vero, desidero che mi, rispondi, con sincerità, va bene.
Dimmi ti prometto, che sarò sincero.
Devi sapere, che chi, mi a fatto il sevizio, al culo, e stato nostro padre, mi dispiace per lui, il suo cazzo, vicino, al tuo, viene da ridere,quando mi ai inculata, la prima volta, lo stesso , o sentito dolore, ma non e questo il punto, mi devi dire, ti vuoi scopare mamma’, che poi, io penso che te la sei scopata, già questa cosa, di aiutarla, in negozio, non mi suona giusta, te la vuoi scopare.
Dimmi cosa, devo rispondere, perché mi racconti tutta questa storia.
Semplice, se vuoi scoparla, e fatta, noi, mamma, papa, io facciamo, a tre, io e mamma, facciamo il sessantanove, Papa, o m’incula, o chiava, mamma, se ci stai, lo facciamo in quattro, sta a te decidere.
Loro sono a conoscenza, di quello che mi stai raccontando, e vogliono che io partecipi.
D’accordo con loro, che te ne o parlato, che mi dici.
A un patto, che ti farai chiavare, io voglio la tua fica, desidero sentirti mia, se per te va bene, accetto.
Va bene, te la do, scoperai mamma.
Se lo vuole si.
Non fare l’ipocrita, te la scopi già, torniamo, indietro, quando gli staremo vicini, prendi mamma, e baciala, ficcagli la lingua, in bocca, cosi capiranno, che ai accettato.
Gli andammo incontro, come, arrivammo, vicino, presi mamma per i fianchi me la tirai, a fare aderire i nostri corpi, gli cercai la bocca, gli diedi la lingua, lei l’accolse, mentre ci baciavamo, senti una mano palparmi il cazzo, mi girai, era mio padre, non duro a lungo, sia il bacio, che palparmi il cazzo, non cera nessuno, la spiaggia, era deserta.
Ti o palpato il cazzo, solo per costatare, se e vero quello, che mi a raccontato tua madre, e Lory, che sei ben dotato, non pensare, che mi piace, il cazzo, non sono, molto dotato, e vero, mi piace, fica, e culo, e il culo sempre, di una donna.
Non l’avevo pensato, poi, per la grandezza, del cazzo, non a importanza, e come lo usi. E quello che si dice, senti a me, puoi usarlo, come meglio puoi, la grandezza, conta e come, prendi loro due, cosa credi, da quando ti sei inculata, Lory, e chiavato, tua madre, non fanno altro che, decantare, il tuo cazzo, che li riempie, e godono, come due troie, donne torniamo a casa, desidero vedere, questo stallone, in azione,e anche un punto do orgoglio, e mio figlio. tutti e quattro, la prendemmo in allegria, mamma, inizio a prenderlo per i fondelli. caro mio quando vedrai il suo cazzo, che ci tromba, ti renderai, conto di che pasta, e fatto, nostro figlio.
Mamma mi a chiesto di dargli la fica, e stanco del culo, vuole scoparmi.
Figlia mia, devi decidere tu, se vuoi che sia lui il primo,che ti svergina, lui.
Lo amo troppo, per dirgli di no.
Come vuoi, lo volete fare questa sera.
Si con il tuo aiuto, noi quattro, insieme.
E bello da parte tua, che desideri, farci partecipe, della tua prima volta.
Lory mi prese sotto braccio, sino all’auto, si fece ritorno a casa, tra noi cera, un’aria sospesa, di allegria, avevamo pranzato, a base di agnello, alla brace, un buon bicchiere di vino, solo mamma, beveva coca, era astemia, poi la nostra era una buona scusa, cosi lei era nella condizione, di guidare.
Ragazzi a turno, una bella doccia, e anche noi, dopo tutti sul lettone.
Un’ora dopo, eravamo, in camera da letto, dei miei, tutti e quattro, con gli accappatoio, mamma fu la prima, a mostrarsi nuda, era una cinquantenne, ma come si usa, dire, e Bona, un gran pezzo di fica, non aveva nulla da invidiare a Lory, che di anni ne aveva venti, mi aiuto lei, capi che ero lievemente, imbarazzo, restai nudo, mi fece distendere sul letto, anche papa e mia sorella si misero nudi, le due donne si misero di lato, io nel mezzo, papa dietro a mamma, il mio cazzo era moscio, forse, era dovuto all’imbarazzo, mamma, andò in mediatamente, al sodo, lo prese in bocca, lo succhiava, mi accarezzava le palle, Lory, inizio con leccarmi dal di sotto, mamma gli lascio le palle, lei ne fu contenta, mamma cambio posizione, si mise su di me, nella posizione del sessantanove, papa, si mise di dietro, e la inculo, poggio la fica sul mio viso, vedevo il cazzo di papa che usciva, entrava, in quel culo, che avevo assaggiato, iniziai a lavorare di lingua, era la prima volta, che, vedevo un cazzo, che non era il mio lavorare, un culo, dopo un po’, stavo arrivando a limite. mamma si libero, da papa, fece mettere Lory, distesa, gli lecco un po’ la fica.
Amore ti senti pronta, vuoi che, ti, toglie la verginità.
Si mamma lo voglio dentro di me, apri le cosce, e tirale su, ti metto un cuscino sotto al culo, cosi glie la offri, nella posizione migliore.
Mamma mi invito a mettermi tra le cosce di Lory, per montarla, Prese il cazzo e lo guido.
Amore, entra, piano, si gentile, diedi una piccola spinta, e il cazzo, entro, solo con la capocchia, mi fermai,spinsi ancora, entrai piano, senza fermarmi, sino a che non entro del tutto, amore, vuoi, che stia fermo per un po’.
No e passato, adesso scopami, chiavami, sono tua, amore, e bello, averti dentro di me.
Iniziai a chiavare molto dolcemente, nel frattempo, la baciavo per tutto il viso, non ci volle molto, che lei, inizio a gemere di piacere, amore dimmi quando sei pronta, per godere, appena posso, mi tiro fuori.
Non perché, e cosi bello, sborrami, in fica, voglio sentire la tua sborra, calda.
Non risposi, continuai a chiavare, sino a che mi resi conto, che lei aveva, avuto più di un orgasmo, mi tirai fuori, continuai con la mano, anche se avevo il cazzo imbrattato di sangue vaginale, esplosi schizzando la sperma sul suo corpo, mamma si era, premunita, di una asciugamano umido, lavo me, e pulì lei, più tardi, scopai, con mamma, papa la inculava, lei si era messa, su di me, papa dietro.
Che bello, un sogno che si avvera, due cazzi, in corpo, mi sento piena, scopate, inculatemi forte, li voglio sentire i vostri cazzi.
Da quel giorno, scopavamo a quattro tutte le volte che si desiderava, di farlo, mamma mi disse, da oggi dormite, insieme, siete cosi giovani, godetevi la vita, usate il preservativo, due sere, dopo, eravamo nella mia camera, amore,
Guarda, gli feci vedere il contatto, su skype.
Amore mi prendi per stupida, lo sapevo che eri tu, volevo farti capire, cosa desideravamo, tutto qua.
Sono un cretino, come o fatto a non capire, fa nulla, sono felice, di come sono andate le cose.
Mi laureai pieni voti, in ricerca farmaceutica, cercai lavoro, tra mille difficoltà, lo trovai, due anni, dopo, anche Lory, si laureo, anche lei in cerca del primo impiego, una sera, ero al PC, cercando un lavoro, adatto a lei, navigando in internet , mi in Battei, un sito, americano, cera la richiesta di ricercatori, amore guarda, che ne pensi.
Prendono noi, chi sa quanti, ci hanno provato.
Che ci costa, io scrivo, e come va, va, e se dicono, di si che facciamo ci trasferiamo,in Florida, poi prendono solo te.
Non se ne parla, o insieme, o pure non se ne fa niente, tu vieni con me.
Sicuro chi ti lascia.
Mandai tutto quello che serviva, non ci pensai, più, una sera, squillo, il telefono erano loro, dopo varie trattative, ci fu l’accordo, un mese dopo partimmo, con la benedizione, dei nostri vecchi, non avevamo specificato che eravamo fratelli, accettai, un solo appartamento, ebbe inizio, un periodo, felice, un buon lavoro, ben pagato, scopavamo, tutte le volte che si desiderava, quasi tutti i giorni, un giorno, venne a turbare la nostra felicità, quando Lory, scopri di essere, incinta, fu una tegola, si parlava, con mamma tutti i sabati, pomeriggio, Lory chiese consiglio a mamma, quella, non si scandalizzo, disse e bravi i miei ragazzi, mi renderanno nonna.
Venne al mondo una bellissima bambina, e Lory, le volle chiamare con il nome, di nostra madre. Loredana. e questa la nostra storia.
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