Lettori fissi

giovedì 7 settembre 2017

Un Incontro con skype ( Da un lettore)




                          Una Strana Chat
                              
Tutte le storie, o iniziano, con cera una volta.
 Questa e una storia vera, io desidero raccontarla, cosi semplicemente, senza, se, ne, ma, e la verità, quello che mi accingo a raccontare, che poi ci crediate, o no, non importa, non mi trovo nella possibilità, di mostrare, le prove, che dico, la verità.
Tutto ebbe inizio, un po’, stranamente, un pomeriggio ero in camera mia, a studiare, avevo, il portatile, acceso, notai che skype,  cera una certa Mary in linea, non era tra i miei contatti, mi chiedeva di accettare l’amicizia, accettai, provai a chiamarla, non rispose, mi scrisse io, non rispondo se vuoi, scrivi, lo preferisco, ebbe, inizio, una chat, all’inizio, domande senza senso, le solite, come ti chiami, gli anni, si descrisse, e da quello che,aveva scritto, doveva essere una gran fica, alta bionda, un bel seno, occhi verdi, si definì bona, dalla descrizione, mi sembrava di conoscerla, durava da giorni, ogni giorno, ci si confidava, qualcosa, un giorno, mi stupì, scrisse.


 Mi dici, di che misura e il tuo cazzo.

 Restai di stucco, era la prima volta, che usava, parole, come cazzo, e poi chiedermi le misure.

Da questo istante, scriverò come, avveniva, in chat.
 Ti do le misure, del mio cazzo, se prima mi dici, di colore ai, le mutandine, in questo momento.
Nere ridotte, e trasparente, tu.
Uso i box.

Dimmi le misure senza, scrivere cazzate.

 Non lo mai misurato, ti posso dire, che una volta, o preso il rotolo di carta igienica, entrato a fatica, e uscito un bel pezzo fuori, contenta, adesso tu dimmi, le tette come sono, piccole, o altro.
Perché a te piacciono, piccole.
No e tanto per sapere, per conoscerti, meglio.
Da quel giorno, divento un’abitudine, di tutti i giorni, e diventavano sempre, più erotiche, quando chiudevamo, io cancellavo la cronologia, a volte mamma mi chiedeva di usare, il mio PC, un pomeriggio, mentre, eravamo in chat, mi disse Che mi avrebbe fatto volentieri un pompino, io che gli avrei leccato, volentieri la fica, mi scrisse scusa un attimo devo andare in bagno torno subito, pensai vado anch’io, per andare al bagno, prima viene la camera di mia sorella Lory, la porta era aperta lei non cera, nel guardare, l’occhio cadde, sul suo portatile, cera, skype aperto, non lo so ancora, quale molla mi spinse a controllare, rimasi di merda, la ragazza, che, era la mia sconosciuta, era, lei mia sorella, cazzo, tornai in camera mia, che faccio, chiudo e la rimuovo dai contatti, la blocco, o continuare, mi piaceva quella situazione, come mi piaceva mia sorella, molte volte, avevo pensato, se non era mia sorella, gli Darei una botta, adesso, mi si presentava l’occasione, devo essere cauto, se fa la stronza, lo dice a mamma, apriti cielo, iniziai a essere più invadente, gli ponevo domande sempre più intime, un giorno, gli chiesi, mi mandi una foto.

Foto non ne mando.

 Va bene, puoi fartene una, dove si vede, la tua fica.

 Io la mando, se tu mi prometti che mi fai vedere, il cazzo.

D’accordo, ci scambiammo le foto, mi venne l’idea, di fargli una domanda, volevo sondare, i suoi desideri, cosi gli scrissi, tu ce lai il ragazzo.

Non o nessuno, e tu ai, la ragazza.

Non ce lo, ti confesserò, sai tenere un segreto, mi apro con te.

 Dimmi non ci conosciamo, a chi posso, raccontare, il tuo segreto.
 Io o una sorella bellissima, e una gran fica, e Bona, la desidero, vorrei scopare, amarla, resta un sogno.

 Non gli ai mai detto niente, uno a volte si deve aprire.

 La fai facile, e non lo e. tu ti sei confidato, e io farà lo stesso, con te, a me capita la stessa cosa con mio fratello, e un gran fico, le mie amiche se lo mangiano con gli occhi, e io muoio di gelosia, lo guardo, e penso, prendimi tra le braccia, baciami, e spogliami, scopami, lui, a occhi per tutte, io non esisto, si vede che siamo innamorate delle persone sbagliate.
 Dico di non perdere la speranza, tutto può succedere, magari e timido, non e facile, con una sorella.

Lui timido, e uno sfrontato che non a pari, sfotte, a tutte e a tutti.
Tu ai fatto mai un gesto, per farglielo capire.
Come mi prende per stupida.
Cerca di creare un’occasione, non ai un, evento, qualcosa, da stare insieme.
Certo ce lo, il ballo, di fine,anno, scolastico, io non ci voglio andare, perché non o un ragazzo, e da sola non mi va.
 Chiedi a lui, se accetta, ai, la tua, occasione, di stare, con lui in una situazione diversa.
Ti saluto mi ai dato un ottimo  suggerimento.

 Chiusi il PC, andai a prendermi una coca, arrivo Lory.
Ciao fratello, che fai.
Lo vedi mi annoio, forse esco, vado a giocare, a bowling, tu vai dalle amiche.
 No, posso venire con te, vuoi.

 Non ti annoierai.

Non mi annoierò, magari m’insegni.

D’accordo preparati, che usciamo.

Davvero e bravo il mio fratellone, ti voglio bene.

 Mi salto, addosso, si strinse, forte, a me, ragazza, calmati, intanto, l’avevo messo le mani sul culo, gli diedi un bacio sulla fronte, tu vieni con me a un patto, che non dai confidenza, ai ragazzi, che sono in sala.

Promesso e poi sto con te, non mi interessano gli altri.

Preparati tra poco usciamo, intanto ero rimasto con le mani sul culo, sorellina sai che ai un bellissimo culo, mi piace un modo accarezzartelo.
E tu accarezzalo se ti piace, io non ti dirò di no.
Mezzora dopo uscimmo, la portai nella sala gioco, cerano gli amici, conoscevano che Lory era mia sorella, e nessuno si permetteva di fare dei commenti, gli spiegai il gioco.
Come si gioca io lo so, lo visto in tv, non o mai giocato, lasciami provare.
Inizio a giocare, e si divertiva, dopo un’ora eravamo stanchi, entrambi, Lory, andiamo, ce la tavola calda prendiamo un panino, e una coca.
Mentre mangiavamo.
Fratellone, dato, che oggi sei, coso bravo e disponibile, mi porti al ballo, di fine dell’anno scolastico.
 Volentieri, a un patto, mi chinai verso di lei, io ti ci porto  al ballo, a patto che, quando usciamo di qua, e saremo da soli, mi dai un bacio.
Certo che ti do un bacio, anche due, tre.

D’accordo, mi servirà un vestito adatto, credo che quello, sono andato io e piccolo, ne parlerò a mamma, contenta.

Sicuro che lo sono, e al ballo, sarai tu a non fare il don Giovanni, chiaro sarai solo mio.
 Solo tuo, torniamo a casa, vieni arrivati a casa, sotto allo stabile ci sono i garage, misi l’auto nel nostro box, come scendemmo, la presi per mano, mi dai questo bacio.
Certo te lo meriti.

Lei credeva che volevo un bacio sulla guancia, come avvicino, la bocca, a me, rapido la baciai sulla bocca, resto sorpresa, non capi cosa stava succedendo, gli ficcai la lingua in bocca, la strinsi forte a me, con un braccio, e con la mano gli tenevo la testa ferma, non fece poi tanta, resistenza, mi respinse, delicatamente.

Pazzo se qualcuno ci vede, non pensi.
Si e vero scusami, non resistevo più, il desiderio di baciarti, e tanto.

 Capisco e anche a me, fa piacere, dobbiamo fare molta attenzione, dopo, i nostri guardano, la tv, io ti chiederò un aiuto per i compiti , saremo da soli in camera mia.
 Gli diedi una palpatina, al culo, prendemmo l’ascensore, li inizia a toccarla, sulla fica, sopra i pantaloni.

Che fai matto, perché fai questo gioco con me, mi vuoi sfottere, ti prendi gioco di me.
Non mi prendo gioco di te, vorrei, baciartela, un po’ questa, bella fighetta, me la dai.
Tu sei tutto matto.
Sarò anche matto, dai promettimi, che alla prima occasione, te la fai leccare un po’, dimmi di sì, dai.
 D’accordo, solo con la bocca, non vorrai scopare io sono, ancora vergine.
Tranquilla, ti leccherò la fica, sino a farti godere, siamo arrivati.
Entrammo in casa, i nostri genitori erano nel salone guardavano la tv.
Ragazzi vi o lasciato, la cena, sul tavolo, ci pensate voi.

Si mamma, la riscaldo io.
Andammo in cucina, mentre riscaldava, la cena, gli accarezzavo il culo.
La finisci ti sei messo in testa, che ci devono scoprire.

 Guardano quello stupido film, ero rimasto con la mano sul culo, avevo una cazzo, duro, da li a poco dovevo spararmi una sega, presi la sua mano e la guidai sul cazzo, mi guardo sorpresa,lo strinse, un po’ mi respinse.
Siediti a mangiamo, la vidi contenta, era
                          


Allegra, scherzava, pensai vuoi vedere, che veramente, e innamorata di me, veramente, e io cosa provavo, i miei sentimenti erano, confusi, ma di una cosa ero certo, affermato di essere vergine, e bene devo convincerla, che a rompergli la fica, a sverginarla devo essere, io, e nessun altro, io vado in camera mia, tu fai passare, un po’ di tempo, che poi credo che siamo noi a sentirci in colpa, salutai i miei, andai nella mia camera accesi il portatile, non ci volle molto e Lory, era in linea con skype, scrissi, nel messaggio.

Ciao ci sei.
 Si, ci sono, come ti va.
Bene e tu.
Sono felicissima, sono uscita con mio fratello.

Brava, come e andata.
 Mi a baciata, come donna, con la lingua, e mi toccava, il culo.

Che pensi che anche lui mi ama, come io  amo lui, non lo so non vi conosco.
E tu ai fatto qualche passo con tua sorella.
Non ce stata l’occasione, devo avere, pazienza.

 Adesso lui viene, da me, con la scusa di aiutarmi, a svolgere, i compiti, che devo fare, lui mi a fatto capire, che mi vuole scopare.
E tu cosa, vuoi concedergli.

Non sono sicuro, per adesso, magari gli faccio un pompino, qualcosa, devo concedergli.

Tu ai mai fatto un pompino.

Una volta, un ragazzo, inaspettatamente, me lo mise, in bocca, stavo vomitando anche l’anima, puzzava, di piscio e non so che altro, lo mandai, a fan culo,  a te lo hanno fatto.

Certo che si, ai trovato un ragazzo, sporco, io mi lavo per bene, prima, e se, sono incontri, in auto, ho delle salviette, umide, neutre.

Penso che cosi possa essere, differente, se lui lo chiedo, mi auguro che non mi viene da vomitare, se no lo perdo.

Se lui ti vuole bene non lo perderai, vai tranquilla, e fai solo quello che ti senti di fare, adesso non vuoi giocare, con me, aiutami a farmi una sega.
Che posso fare, dimmelo tu.

 Cosa mi faresti se ti presento il cazzo, davanti, quasi a toccarti la bocca.

Niente, anche se e virtuale, tradisco il mio amore, ti saluto, adesso arriva, il mio amore.

Chiuse, questa veramente si e presa una cotta, andai in bagno, mi lavai il cazzo, e palle, molto accuratamente, origliai, i miei, Erano presi, nel seguire, la trama del film, potevamo stare un bel po’ tranquilli, entrai da Lory.
Mamma papa, che fanno.

Tranquilla, guardano il film, mi distesi sul letto, tirandola con me, me la misi su di me, cercai la sua bocca, inizio un bacio molto delicato, intanto gli accarezzavo il culo,mi eccitai, il cazzo pressava, contro di lei, abbassati i pantaloni, voglio farti sentire che effetto mi fai, lo senti il cazzo come e duro.

 Lo sento io o paura, che cosa vuoi da me.

Voglio godere, fai con la bocca.
 Vuoi che ti faccia un pompino.
 Si mi piacerebbe moltissimo, se non vuoi, fa nulla.

 Farò da solo, pensavo che mi volevi bene, fa nulla.

 Io ti voglio bene, vorrei, accontentarti, o paura di, la ci sono, i nostri, genitori, lai, dimenticato.
Sicuro che vuoi farlo.

 Si non lo mai fatto, ci provo.

Vieni qua, mi, alzai, la portai vicino, alla porta, socchiusi la porta, si vedeva il corridoio, non cera nessuno, mi sbottonai il pantaloni, misi a nudo il cazzo, adesso puoi, io controllo se vengano, misi la mano sulla sua testa, la aiutai a inginocchiarsi, lo prese, vidi che, si avvicino, al cazzo, capi che voleva sincerarsi, che non puzzava, notai che sorrideva, apri le labbra, prese la cappella, senti, la lingua che mi laccava, spinsi,a  invogliarla, a continuare, apri la bocca, lo prese tutto, la tenni ferma, io iniziai, a chiavarle la bocca, desideravo sborrare, quanto più presto, possibile, non volevo restare a metà se arriva, mamma, lei assecondava, i miei movimenti, e non gli veniva, il vomito come, mi aveva spiegato ,nella chat,, senti l’orgasmo arrivare, forte la tenni ferma esplosi tutto il mio godimento, la sperma, schizzo, con forza, per lei,che era la prima volta, non capi cosa, fare, si tiro, indietro, e la sperma, gli, schizzo sul viso, amore riprendilo, lo riprese, continuo, ancora, mi rimisi a posto, la tirai su, presi una salvietta e gli pulì il viso, la baciai, stringendola, forte, le lingua, si cercavano, bi deliziavo della sua saliva, (quando una donna fa 

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